ALZHEIMER, PREVENIRLO CON OMOTAURINA
la molecola si trova in alcune specie di alghe
Fonte: salute.agi.it
AGI) - Roma, 11 gen. - L'Omotaurina potrebbe rivelarsi utile nella prevenzione di malattie neurodegenerative. Lo rivela uno studio, presentato dal Prof. Giovanni Scapagnini, Prof. Associato Biochimica Clinica Facolta' di Medicina Universita' degli studi del Molise, durante il congresso internazionale Gerontonet che si e' tenuto recentemente a Roma in cui si parla dell'impiego di una nuova molecola naturale identificata in alcune specie di alghe marine, l'omotaurina, in pazienti affetti da Alzheimer. Lo studio ha rilevato che l'OMOTAURINA risulta essere un importante composto in grado di proteggere il cervello e l'ippocampo contro la neurotossicita' da beta amiloide e quindi un ideale strumento terapeutico di prevenzione dell'invecchiamento cerebrale e dell'insorgenza della malattia dell'Alzheimer oltre che come coaudivante in pazienti affetti da Alzheimer in modo lieve o moderato gia' in trattamento con inibitori dell'acetilcolinesterasi o altri farmaci. Nello specifico lo studio, denominato Alphase, ha riguardato 2000 pazienti tra USA e Europa ai quali e' stata somministrata per 18 mesi due volte al giorno un dosaggio variabile tra i 100mg e i 150mg. L'omotaurina si e' dimostrata in grado di ridurre in maniera significativa la perdita del volume dell'ippocampo e in tutti i pazienti e' stato osservato un migliore andamento dello stato cognitivo ed in particolare la capacita' del composto di proteggere i pazienti dalla progressiva perdita della memoria. Queste evidenze hanno portato la casa farmaceutica Bellus, fondata dall'imprenditore farmaceutico Italo-Canadese Dr. Francesco Bellini, a voler commercializzare prossimamente anche in Europa, dopo il lancio in Canada, un prodotto a base di Omotaurina. "Lo studio Alphase acquista ancora maggiore rilevanza se si guardano i dati pubblicati dall'Alzheimer Association che dimostrano come l'Alzheimer sia una vera e propria epidemia silente. Si stima che da oggi al 2050 nel mondo occidentale ci sia una triplicazione dei casi. Si tratta di numeri enormi, insostenibili per qualsiasi sistema sanitario. In questo contesto l'efficacia dell'omotaurina come strumento di prevenzione dell'invecchiamento cerebrale e dell'insorgenza della malattia di Alzheimer, dimostrata con questo studio, e' un dato quanto mai importante per il nostro futuro" - ha dichiarato Giovanni Scapagnini, Prof. Associato Biochimica Clinica Facolta' di Medicina Universita' degli studi del Molise.
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