13/12/2011
Mangiare alghe, perdere peso
Le loro fibre aumentano il senso di sazietà, facendo mangiare meno.
Una ricerca dell'Università di Copenaghen, diretta dal dottor Morten Georg Jensen.
Dimagrire è uno dei desideri più accesi del mondo occidentale. Molti combattono una sorta di guerra preventiva: si avvicinano le feste di Natale, col carico di panettone, pandoro e tacchino. Allora, presentarsi con un fisico più snello aiuta a mangiare con più gusto e meno senso di colpa da bilancia.
Tra i diversi sistemi per perdere peso ecco le alghe, in particolare gli alginati.
Tali alghe brune sono state esaminate da una ricerca dell'Università di Copenaghen (sezione Facoltà di Scienze della Vita) in Danimarca, diretta dal dottor Morten Georg Jensen.
La squadra capitana da Jensen ha puntato sulle alghe brune (Phaeophyceae) a causa del loro elevato contenuto di fibre, potenziale stimolo del senso di sazietà e perciò causa di minore assunzione di cibo.
Per verificare ciò, sono stati selezionati 96 volontari: maschi e femmine, in sovrappeso ma privi di altri problemi di salute. Tale campione è stato poi diviso in due gruppi. Il primo (48 persone) ha consumato una bevanda a base di alghe. Il drink veniva consumato tre volte al giorno, prima dei pasti principali (colazione pranzo e cena). Il secondo gruppo (restanti 48) ha seguito lo stesse regole, ma con una bevanda placebo.
Dopo tre anni di test e controlli, i ricercatori di Copenaghen hanno concluso come il primo gruppo avesse perso in media 1,7 Kg in più dei colleghi.
Per Jensen, tale superiorità e dovuta al drink di fibre d'alga, causa di un doppio effetto benefico. Primo, la bevanda aumentava la sensazione di sazietà, riducendo il desiderio di cibo. Secondo, il capo-ricercatore ritiene che "Gli alginati formano un gel nello stomaco che rafforza i segnali al cervello riguardanti la sazietà gastrointestinale. Questo perché il gel occupa spazio nello stomaco. I soggetti in sovrappeso così mangiavano meno del solito".
FONTE: NEWSFOOD.com Morten Georg Jensen, "Extra weight loss from dietary fibers extracted from seaweed", University of Copenhagen, 8/12/011
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